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FORNERO CONTRO I LAUREATI

ottobre 3, 2012

Il Ministro Fornero ha aggiunto un altro episodio alla lunga storia dell’esibizione di arroganza ed insensibilità che gli esponenti del Governo Monti stanno rappresentando a partire del loro insediamento.

Pochi giorni fa si è permessa di dire che “Laurearsi tanto per laurearsi serve a poco in un mercato aperto come quello europeo […] “Se ci si laurea male – ha osservato – si hanno competenze modeste che portano poco lontano. Meglio non inseguire un titolo per essere dottori per forza, ed avere, invece, una formazione tecnica spendibile” .

Ma come si permette questa donna, che vive lontano dal mondo reale e non conosce nulla dei problemi che deve affrontare un giovane al giorno d’oggi, di insinuare che qualcuno decida di laurearsi per passare il tempo?

Un’affermazione del genere è grave di per sé; pronunciata da un Ministro, che è anche professore universitario diventa inaccettabile. Un Governo che si rispetti, dovrebbe investire nella scuola e nell’università, per fare in modo che l’istruzione sia di elevata qualità ed accessibile a tutti.

Come si può pensare che qualcuno spenda tempo, fatica e denaro per frequentare un’Università e prendere una laurea solo per potersi fregiare del titolo di dottore? E la signora Ministro non venga a raccontarci che queste parole esprimono l’intenzione di“ridare piena dignità al lavoro operaio e tecnico”, quando l’attuale Esecutivo, e lei stessa in particolare, non hanno fatto altro che umiliare i lavoratori togliendo loro diritti e tutele. La storia ci insegna che un popolo evolve e diventa capace di migliorare le proprie condizioni di vita solo se è accompagnato da un adeguato livello di istruzione. La libertà di un Paese e la qualità della vita dei suoi abitanti vanno di pari passo con la qualità del suo sistema scolastico.

Forse il problema vero che si nasconde dietro le parole della Fornero è che, secondo lei, ci sono troppi studenti universitari? Troppi laureati? Strano, dal momento che, in quanto a numero di laureati, siamo al di sotto della media europea.

Evidentemente gli oligarchi che ci governano ritengono che dovrebbero frequentare le università solo i figli dei ricchi, in modo da garantire che la classe dirigente del Paese sia composta sempre e solo da persone che provengono dalle stesse famiglie, dagli stessi ambienti, dagli stessi gruppi di potere.

Evidentemente a questi signori e signore non è bastato ridurre il Paese ancora più allo stremo di quanto già non fosse, buttando sulle spalle delle classi meno abbienti tutti i sacrifici per uscire da una crisi che è stata creata da quei poteri forti di cui Monti e i suoi collaboratori sono espressione.

Non è bastato loro demolire lo stato sociale, ridurre le pensioni, cancellare i diritti dei lavoratori, impoverire gli Enti Locali, stanziare miliardi di euro per opere inutili per favorire le lobby dei loro amici.

Quello che vogliono è distruggere la dignità degli italiani, fare in modo che si sentano sudditi anziché cittadini, che dimentichino di avere dei diritti e vivano in condizione di costante insicurezza, pronti a scattare al comando del padrone di turno.

Quanto dovrà durare ancora questa situazione? Quanto sopporterà ancora il popolo italiano?

Potrebbe dover essere ancora molto tempo, dal momento che c’è qualcuno (UDC e Fli in testa, con l’inserimento di Luca di Montezemolo) che osa riproporre l’ipotesi di un Governo Monti bis dopo la scadenza di questa legislatura. E’ l’emblema perfetto della casta che ci ritroviamo come guida del Paese: un gruppo di partiti che non ha mai espresso alcun tipo di ideale, di valore, di progetto politico e che ha come unico scopo l’occupazione di poltrone e la penetrazione in ogni ambito della società di nepotismo e meccanismi clientelari.. Un vuoto culturale rivestito di slogan e opportunismo, che, fin dall’inizio si è accodato a Monti per garantirsi il mantenimento di posizioni di privilegio e la spartizioni di cariche e ruoli. Questa casta vorace lasciato che Supermario e i suoi devastassero il Paese, in cambio di un posto sotto i riflettori e sulle sedie del Parlamento. E ora che si avvicina la scadenza del mandato si sta preparando per cercare di riproporre lo stesso trucchetto.

Per l’Italia altri cinque anni in queste condizioni sarebbero insopportabili. L’esperienza di questo Governo non eletto dai cittadini e fedele ai poteri forti anziché allo stato si è dimostrata fallimentare e deve terminare prima possibile. La casta deve essere rispedita a casa e gli italiani devono riprendersi le Istituzioni.

Il cambiamento che serve all’Italia per sfuggire al declino in cui è prigioniera non può arrivare da chi di tale declino è responsabile.

Occorre l’impegno in prima persona degli italiani onesti, stanchi di subire i danni causati dall’inettitudine della propria classe dirigente.

Un occasione importante per iniziare a fare ciò ci sarà a partire dal prossimo 14 ottobre, quando partirà la raccolta firme per l’indizione di un referendum per abrogare ripristinare l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, abrogato dalla riforma Fornero, e i diritti minimi e universali previsti dal contratto nazionale di lavoro, cancellati dall’art.8 del decreto legge n.138 del 2011.

Andiamo tutti a firmare! Ristabiliamo la democrazia, poniamo rimedio ai danni fatti dai nostri governanti irresponsabili.

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