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ELEZIONI COMUNALI 2017: ANALISI DEL VOTO PRIMA DEI BALLOTTAGGI

giugno 19, 2017

I risultati delle elezioni amministrative 2017, forniscono alcune indicazioni importanti dal punto di vista politico, che andrebbero tenute nella giusta considerazione.

Il primo dato è il calo dell’affluenza, diventato una costante da alcuni anni, che evidenzia ancora una volta lo stato di disaffezione alla politica che caratterizza molti cittadini i quali non si sentono più rappresentati da alcun gruppo, forza o schieramento. Solo per rimanere alla nostra zona, le percentuali di votanti nella Città Metropolitana di Milano e nella Provincia di Monza e Brianza sono state rispettivamente del 53,76% e del 51,85%, la terz’ultima e l’ultima della regione (alle precedenti elezioni erano il 61,79% e il 60,20%).

Il secondo dato è che, dietro l’apparente tenuta del Partito Democratico, che raggiunge il ballottaggio in molti comuni dove era già al governo, se si osserva la situazione con maggiore attenzione, si vede chiaramente che per il PD si tratta di un arretramento di proporzioni per nulla trascurabili.

I ballottaggi infatti vengono raggiunti molto spesso in condizioni di svantaggio (come a Como, Lissone, Legnano, Meda, Melegnano, Senago per citare alcuni casi, sempre nella nostra zona) e comunque utilizzando Liste civiche “civetta” per attirare i voti di quelli che non si fidano del simbolo del partito.

Un partito che perde voti in misura enorme. Altro che il 42% sbandierato da Renzi! Nella storica roccaforte di Sesto San Giovanni il PD arriva al 20,82% e anche dove va meglio, come a Monza il 29,74% raggiunto è ben lontano dal 42.

Questo calo di consensi ha consentito di rinvigorire perfino il disastrato centrodestra, che riesce a recuperare terreno per demeriti altrui, anziché per meriti propri. Anche in questo caso nella maggior parte dei casi i ballottaggi sono raggiunti mettendo assieme le sigle più disperate, coagulate attorno alla Lega Nord, con Forza Italia in calo disastroso di voti (dove va bene è attorno al 12/13%, dove va male attorno al 6%).

Nel complesso questa situazione dei due poli centrodestra-centrosinistra può essere letta in questo modo: gli elettori di sinistra hanno disertato le urne (come da qualche anno a questa parte), mentre una parte consistente di elettori di centrodestra, che alle ultime tornate aveva votato per il PD ultramoderato (cioè destrorso) di Renzi, è rimasto deluso anche da quest’ultimo e si è messo a votare la Lega.

In tutto questo il Movimento 5 Stelle registra ovunque un fallimento evidente, rimanendo su valori che in genere non superano il 9/10%, e restando ovunque fuori dai ballottaggi. I grillini pagano lo scotto di non aver saputo costruire nulla sul consenso ricevuto negli ultimi anni, avendo disatteso la prova dei fatti.

E’ invece da segnalare l’enorme risultato dei poli di Liste civiche. A Melzo ed Abbiategrasso questi ultimi arrivano al ballottaggio con il centrodestra, con il PD che si ferma a percentuali attorno al 15/16%.

Ma anche dove non si hanno risultati così clamorosi, i poli civici sono spesso arrivati ad un soffio dal raggiungimento del secondo turno. A Sesto San Giovanni le civiche raggiungono il 24,24% (al ballottaggio il centrodestra ci è arrivato con il 26,09%), a Melegnano il 22,56% (26,73% la percentuale del PD che va al ballottaggio) in molti altri Comuni si attestano attorno al 15%.

Sebbene dietro molte di queste Liste in realtà si nascondano (furbescamente) i partiti, rimane comunque un dato di fatto che il loro successo rappresenti un ulteriore segnale della crisi dei partiti tradizionali, e della necessità sentita da ampie schiere di cittadini, molti dei quali di sinistra, di sentirsi rappresentati da forze politiche che non rispondano a quei gruppi di potere che hanno generato la costante situazione di crisi generalizzata in cui si trova il Paese.

Elezioni-comunali-2017

Terminiamo con una breve riflessione sul caso di Cernusco sul Naviglio. In questo Comune andranno al ballottaggio il candidato del PD (alleato con una Lista civica) con il 35,94% e quello del raggruppamento di centrodestra con il 18,95%, che ha sostenuto un testa a testa con la candidata della sinistra, arrivata al 15,53%.

In molti, a livello locale, hanno letto questo risultato come un trionfo del centrosinistra e dell’operato del Sindaco Uscente Comincini, in particolare in relazione alla questione dell’ampliamento del centro commerciale Carosello.

In realtà la situazione è l’esatto opposto. Infatti alle precedenti Amministrative, nel 2012, Comincini aveva vinto al primo turno, con il 54,42%, con il PD al 30%, mentre in occasione del referendum costituzionale del dicembre 2016 era stato l’unico Comune del circondario in cui aveva vinto il Sì (per via dell’influenza del renziano di ferro Comincini) con il 51,90%. Alle elezioni Europee del 2014, quelle del PD al 42%, il partito di Renzi a Cernusco aveva preso il 47,35%.

Oggi il nuovo candidato del centrosinistra è in calo del 18,48% rispetto al 2012, mentre il PD, che si attesta al 27,68%, cala del 2,32% rispetto al 2012 e del 19,67% rispetto al 2014.

Tale crollo è spiegabile in parte con il calo generalizzato di consensi dei Democratici e del loro segretario a livello nazionale, ma in parte è sicuramente dovuto alla contrarietà della cittadinanza rispetto al progetto di ingrandimento del Carosello ed al conseguente sacrificio del Parco degli Aironi.

Questo tema dovrebbe rimanere centrale nella campagna per il ballottaggio e, comunque esso vada, lo sarà nell’agenda politica del nuovo Sindaco, perché la protesta e l’opposizione dei contrari, anche negli altri Comuni, non si fermerà.

(Fonte dei dati: Ministero dell’Interno)

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