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DISCARICA BARILE

giugno 13, 2014

Torniamo sul caso dell’impianto trattamento e stoccaggio rifiuti di viale delle Industrie a Monza, al confine con San Damiano (comunemente indicato, anche sulla stampa, con il termine di “discarica”) di cui abbiamo più volte parlato nei mesi scorsi (Clicca qui, qui e qui per leggere).

E’ infatti notizia recente che le speranze di comitati e cittadini di vedere una chiusura definitiva dell’impianto, (dopo il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria dello scorso dicembre ed il successivo dissequestro a gennaio) vengono clamorosamente disattese ad opera del Comune di Monza.

L'impianto di trattamento rifiuti

L’impianto di trattamento rifiuti fra Monza e S. Damiano/S. Albino

Cosa è successo? I fatti in breve: il 20 maggio scorso, il dirigente del settore Servizio Valorizzazione Assets e Marketing territoriale del Comune di Monza ha emesso una Determinazione (la 803/2014) che stabilisce che, nonostante la procedura che ha portato alla realizzazione dell’impianto (nella fase relativa all’iter autorizzativo) presenti più di un elemento di illegittimità, dal momento che la società proprietaria dello stesso (Crimo S.r.l.) ha investito dei soldi e paga un affitto al Comune, se la struttura venisse chiusa probabilmente farebbe ricorso ed un eventuale sconfitta del Comune in sede legale comporterebbe delle spese e dei risarcimenti a carico di quest’ultimo, l’Ente non intende opporsi in alcun modo all’esercizio dell’attività della discarica.

Nel testo del documento si legge:

[…] a seguito di esame della procedura esperita per la locazione dell’area, sono stati rilevati i seguenti profili di illegittimità:

a. incompetenza dell’organo che ha assunto la decisione;

b. mancanza di un procedimento ad evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto aggiudicatario dell’area e conseguente violazione dei principi di pubblicità e imparzialità;

c. incompetenza dell’organo che ha rappresentato il Comune in sede di Conferenza dei Servizi; […]

omissis

[…] pur sussistendo i profili di illegittimità rilevati, ai sensi dell’articolo 21-octies della L. 241/90 e s.m.i.:

– tenuto conto degli interessi della controinteressata, avendo la stessa effettuato ingenti investimenti per la realizzazione dell’impianto ed avviato l’esercizio dell’attività;

– rilevando che la finalità dell’amministrazione non si esaurisce nell’accertamento in sé della legittimità o dell’illegittimità dei provvedimenti in esame, ma si concreta nel perseguimento di un interesse pubblico ad adottare il provvedimento di annullamento;

– non riscontrando motivi di interesse pubblico attuali e concreti tali da motivare l’annullamento degli atti posti a base del contratto di locazione stipulato con la Società Crimo S.r.l., al contrario rilevando che l’eventuale dichiarazione di annullamento esporrebbe l’Ente ad una possibile pretesa risarcitoria da parte della Società medesima

Considerato che, nell’ambito del programma FZ05 – Patrimonio e Logistica –della RPP 2013/2015, il progetto FZ05/01 – Patrimonio, prevede tra le proprie finalità la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; […]”

omissis

[…] DETERMINA

1. le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto;

2. di chiudere il procedimento con l’archiviazione;

3. di dare comunicazione alla Società Crimo S.r.l. della presente determinazione.”

In pratica si riconosce che l’impianto, lì e con quell’iter, non avrebbe dovuto essere realizzato ma, dal momento che ci sono di mezzo degli interessi economici (della ditta e anche del Comune di Monza), si preferisce far finta di niente a la questione viene chiusa.

Secondo la Determina un eventuale ricorso dovrebbe essere motivato da esigenze di tutela dell’interesse pubblico. Di conseguenza, dobbiamo dedurre che la tutela della salute dei cittadini (dal rumore, dal traffico e dalle possibili polveri generate dall’impianto) non viene considerata di interesse pubblico da parte del Comune di Monza.

Quello del Comune di Monza ci sembra un comportamento inaccettabile, in totale disinteresse delle richieste dei cittadini, del principio di trasparenza nella pubblica amministrazione e di quello della corretta gestione del territorio, che vorrebbe che una struttura che tratta rifiuti fosse collocata in zona industriale e non i zona agricola a ridosso delle case.

Oltretutto questa archiviazione nasce da un atto burocratico (la Determina di un Dirigente), senza che la politica ci abbia messo mano nemmeno per esprimere un parere. Si ha tutta l’impressione che la Giunta di Monza abbia preferito togliersi dall’imbarazzo di esprimersi a favore di Crimo (e dell’affitto che essa versa nelle casse comunali) lasciando che la decisione venisse espressa dai propri uffici. Poteva scegliere una strada diversa e ha deciso di non farlo.

Il Comitato di San Damiano contro la discarica non si arrende e ha già scritto all’Amministrazione Comunale di Brugherio per chiedere a quest’ultima di reagire nei confronti dei vicini monzesi.

A questo proposito sarebbero già stati chiesti nuovi controlli sull’impianto che però, attualmente, a quanto pare, starebbe rispettando i limiti stabiliti dalla normativa. Intanto l’indagine a suo tempo avviata dalla Magistratura va avanti.

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