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TSIPRAS: IL LUPO CATTIVO

febbraio 24, 2015

La vittoria delle elezioni greche da parte di Alexis Tsipras e del suo partito Syriza, rischia di diventare un autentico terremoto per tutta la scena politica ed economica europea, e non solo.

Un terremoto che, mentre i mezzi di informazione allineati col pensiero unico ultraliberista imperante in Europa, dipingono come tragico ed assolutamente da scongiurare, nella realtà sarebbe qualcosa di assolutamente positivo, negli interessi della stragrande maggioranza dei cittadini del vecchio continente (e non solo).

E’ un argomento di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli, (clicca qui, qui per leggere) ma che vale la pena di essere ripreso.

Aspettiamoci che nei prossimi mesi l’attività di disinformazione relativa a Syriza ed al suo leader, di cui abbiamo avuto un assaggio in queste settimane, proseguirà con ardore proporzionale alla determinazione con cui questi ultimi porteranno avanti il loro programma di governo.

Aspettiamoci che cerchino di farne dei mostri, o delle caricature, agli occhi dell’opinione pubblica mondiale.

Perché tutta questa paura di Tsipras e della sinistra greca? Perché rischiano di essere il granello di sabbia che fa inceppare l’ingranaggio della macchina oppressiva dei Poteri Forti.

Se Syriza riesce ad attuare il proprio programma, e a salvare la Grecia ed il suo popolo dalla schiavitù del Memorandum della Troika, e se questo fatto diventa patrimonio comune dei cittadini di tutti i Paesi dell’Unione, un nuovo livello di consapevolezza si diffonderà tra questi ultimi. Una consapevolezza che dirà loro che l’austerità imposta dalle banche non è la soluzione per uscire dalla crisi, ma è parte integrante della crisi stessa e giogo attraverso il quale la finanza internazionale vuole tenere sotto controllo le istituzioni democratiche e le persone.

Se Syriza ha successo, si apriranno porte per tutte quelle forze in Europa che intendono proporre ricette simili, che riusciranno ad andare al governo ai vari Paesi, e sfileranno questi Paesi dal giogo dell’austerità, restituendo loro dignità, speranze e prospettive. Si potrà finalmente tornare ad un’Europa dove la politica guidi l’economia e non viceversa, e dove l’economia sia reale e non basata esclusivamente su speculazioni finanziare internazionali.

Ecco il terremoto che rischia di demolire l’attuale classe dirigente, incapace ed avida, e di minare un intero sistema economico-politico corrotto, arrogante e prepotente.

Ed ecco spiegato perché la suddetta classe dirigente userà qualunque mezzo per impedire a Tsipras di fare il suo lavoro.

Ma qual’è questo lavoro? Qual’è il programma di Syriza che tanto è odiato da Angela Merkel, dalla BCE, dal Fondo Monetario Internazionale, dagli speculatori finanziari?

Vogliono uscire dall’Euro? Andarsene dall’Unione Europea? Non pagare i debiti che la Grecia ha con l’estero? Abolire il libero mercato? Nulla di tutto questo, anche se la stampa e la televisione cerca e cercherà di farcelo credere.

Vogliono, semplicemente, pagare il debito in modo diverso, un modo che non impoverisca ulteriormente il popolo greco e consenta di restituirgli dignità e sovranità.

Quello che la sinistra greca intende (ed ha già iniziato a) portare a termine è l’innalzamento graduale (entro il 2016) dello stipendio minimo dagli attuali 340 a 751 euro; il ripristino dei contratti collettivi di lavoro e del minimo imponibile di 12mila euro annui (al di sotto del quale è prevista l’esenzione fiscale); l’annullamento di ulteriori tagli alle pensioni e di nuovi aumenti dell’età pensionabile.

A questo si aggiungono le donazioni di cibo gratuito agli indigenti e la ripresa della fornitura di energia elettrica a decine di migliaia di famiglie cui era stata tagliata perché non ce la facevano a pagare le bollette, la riassunzione di migliaia di dipendenti pubblici licenziati dal precedente Governo per far quadrare i conti imposti dall’Europa, l’abolizione della tassa sugli immobili (che rimarrebbe solo per le grandi proprietà immobiliari).

E vi si aggiungono anche il blocco della privatizzazione dell’azienda statale per la produzione di energia elettrica e del porto del Pireo perché, come ci è capitato di scrivere più volte su questo blog, qualunque governante saggio sa bene che non si devono svendere i gioielli di famiglia per fare cassa.

In pratica, è un programma esattamente (e virtuosamente) opposto a quello portato avanti in Italia dal Governo Renzi (e da quelli che lo hanno preceduto) con il jobs act, con le finte riforme, con le grandi opere inutili.

Come prevede Tsipras di finanziare la sua rivoluzione antiausterità?

Con una spending review, però fatta seriamente, che porterà ad una riduzione dei benefici per i politici: a cominciare dalla vendita di 800 auto blu e di uno dei tre aerei a disposizione del primo ministro, dal taglio del 30% dei funzionari in servizio presso il palazzo del governo, e da quello del 40% degli agenti di polizia addetti alla sicurezza dell’edificio.

E poi con un’attività di vera lotta all’evasione fiscale, che punti a recuperare i grandi .capitali illecitamente trasferiti all’estero (25 miliardi di euro solo in Svizzera). Cioè invece di fare condoni fiscali come in Italia (quello del 2002 applicato da Berlusconi e quello “salva Berlusconi” che il Governo Renzi ha proposto qualche mese fa), e premiare i ladri, Tsipras e i suoi vogliono andare a prendere i soldi di quei ricconi che hanno frodato il fisco ellenico. Non c’è che dire, proprio dei bolscevichi farabutti, questi di Syriza.

Il successo del programma di Tsipras è nell’interesse di tutti i cittadini europei; è nell’interesse della democrazia. Per questo motivo è importante che i cittadini democratici facciano propria la ricetta di Syriza e la ripropongano nei propri Paesi.

In Italia, che continua a rasentare l’orlo del baratro nonostante le fandonie sparse per l’etere da Renzi, c’è quanto mai bisogno di un progetto come quello di Syriza, ma esso deve nascere e crescere dai cittadini e per i cittadini e non nelle segreterie di qualche partito che, alla prima occasione, è pronto ad allearsi, di nuovo, con il PD e con il vecchio sistema.

Occorre che, una volta per tutte, gli italiani onesti, democratici, progressisti si mobilitino insieme per salvare questo Paese. Non c’è più possibilità di delega.

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  1. febbraio 24, 2015 7:31 PM

    L’ha ribloggato su Sinistra Newse ha commentato:
    Aspettiamoci che nei prossimi mesi l’attività di disinformazione relativa a Syriza ed al suo leader, di cui abbiamo avuto un assaggio in queste settimane, proseguirà con ardore proporzionale alla determinazione con cui questi ultimi porteranno avanti il loro programma di governo.

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