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SISTEMA – I MANGIATORI DI SOLDI

marzo 23, 2015

Ora che è finito in manette Ercole Incalza, il superburocrate che ha attraversato Governi di ogni colore riuscendo a conservare il proprio posto di prestigio e potere, si scopre che quest’ultimo aveva creato un vero e proprio sistema in grado di condizionare quando non addirittura controllare l’intero mondo dei grandi appalti pubblici nazionali.

Si scopre che in questo meccanismo erano in qualche modo coinvolti il Ministro delle Infrastrutture Lupi ed esponenti della sua famiglia (il figlio secondogenito) che avrebbero ricevuto regalie da parte di Incalza o di persone a lui collegate.

E’ vero che Maurizio Lupi non è indagato (mentre finora l’Operazione Sistema ha portato a quattro arresti e circa cinquanta indagati), però dalle indagini e dalle intercettazioni appare essere legato a doppio filo con Incalza, tant’è che, alla fine, dopo parecchie resistenze, ha dovuto per forza di cosa dimettersi dalla carica ministeriale. (A questo proposito vale la pena di ricordare che, all’interno del Governo, rimangono tuttora sette sottosegretari, indagati per vari reati; si tratta dei democratici Barracciu, Del Basso, De Caro, De Filippo, Bubbico, Faraone e di Castiglione dell’NCD).

Sempre dalle intercettazioni risulta chiara anche un’altra cosa: è un dato di fatto che l’ex Ministro non avesse la benché minima idea di cosa stesse facendo il suo Ministero e si limitasse a fare il burattino che ripeteva quello che Incalza gli diceva.

Ed è anche un dato di fatto che, nel recente passato, quando qualcuno aveva manifestato l’idea di eliminare la Struttura tecnica di missione (quella dal cui vertice Incalza determinava la sorte degli appalti) l’NCD, il partito di Lupi, aveva minacciato il resto della maggioranza (cioé il PD) di far saltare il Governo.

Da questi dati di fatto emerge un quadro deprimente: in Italia gli appalti pubblici sono governati da un sistema diffuso di malaffare che vede coinvolti imprenditori disonesti, politici corrotti di ogni schieramento e, probabilmente, criminalità organizzata.

mangia-soldi

In questo scenario i politici, che dovrebbero avere il ruolo di definire e mettere in pratica nell’interesse del Paese le strategie nazionali e locali in termini di infrastrutture, in realtà sono dei fantocci che hanno come unico compito di mettere in pratica quello che il sistema di malaffare decide per il proprio tornaconto.

E probabilmente quello che è emerso in questi giorni è solo la punta dell’iceberg.

Da ciò consegue che hanno ragione coloro che, in questi anni, hanno continuato a ripetere che tutte le grandi opere, dalla TAV, alla TEM, alla Pedemontana Lombarda, alla Bre.Be.Mi., all’Expo, al MOSE, alla Salerno-Reggio Calabria (e l’elenco potrebbe continuare sterminato) che devastano o rischiano di devastare il territorio dello Stivale, già martoriato da incuria e cemento, oltre ad essere inutili e dannose sono il frutto di un sistema perverso che ha come unico scopo quello di realizzare profitti, sovente illeciti, ai danni del patrimonio dei cittadini. (Clicca quiqui e qui per leggere)

Permetteteci di osservare che era una conclusione cui si poteva arrivare molto prima, semplicemente facendo attenzione, ad esempio, al numero di arresti che ha costellato la realizzazione della sede dell’Expo; o a quelli legati al MOSE di Venezia; oppure al fatto che la Bre.Be.Mi. A mesi dalla sua inaugurazione, continua a rimanere desolatamente vuota.

Adesso però bisogna che i cittadini la imparino la lezione, e se ne ricordino la prossima volta che qualcuno verrà a raccontare loro che costruire una nuova autostrada o un nuovo quartiere porterà progresso e posti di lavoro. Che si ricordino chi ci guadagna in questi affari. Che se ne ricordino la prossima volta che andranno a votare a quali partiti appartengono i politici invischiati nel malaffare (è abbastanza facile da ricordare: a tutti, tanto di centrodestra che di centrosinistra).

Che si ricordino che il malaffare prospera dove la gente è distratta, o rassegnata, o senza memoria. Avere buona memoria e, assieme ad essa, la voglia di prendersi cura del bene comune è l’unico modo per salvaguardare quest’ultimo e, con esso, il nostro ambiente, la nostra salute, il nostro benessere ed i nostri soldi.

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